martedì, novembre 06, 2007

Storia di una briscola

Mi trovavo a pensare ai primi tempi della briscola chiamata al boccale, quando ancora non era stata definita BdC e quando ancora i giocatori non si conoscevano bene... Ne è passata di acqua sotto i ponti, e proprio a quell'acqua volevo dedicare un post; sarà una specie di lista, che a piccoli punti segna la storia della bdc. chiunque volesse contribuire ad aggiungerne altri, ad aggiungere dettagli e a modificare inesattezze, le aggiunga come commenti; io poi le raccoglierò in un unico post finale.


- Inizia tutto in un lontano giovedì, quando, al TdG (tavolo del giovedì) sedevano i primi fondatori di questo particolare giorno settimanale assieme ad altri membri dei primi giovedì; al tavolo di fianco, intenti a parlare di calcio, figa e Ogame, sedevano il grande Duca e il Riccio. sentendo la parola chiave ( che haimè non fu figa ma ogame) Marcello e Il Furia, invitarono "all'assettamento" alla tavolata i due personaggi che si amalgamarono subito e divennero parte di quel gruppo che oggi tutti conosciamo.



- D'apprima il Riccio (che a quel tempo si chiamava ancora Andrea) non voleva imparare il gioco della Briscola, e con la tecnica dela donna arrogante di turno, non giocava mai. Tuttavia cedette alle carte e galvanizzato dai risultati che una sconfitta al King de Milan poteva dare ( risultati che appunto gli marchiarono il soprannome di Riccio) decise una sera di unirsi alla partita di Briscola... Credo che quella specifica iniziazione fu fatta da il Furia, Marcello, Il Duca e Sam. Al nome di Riccio si affiancò anche quello di Demente!! ( da ricordare che chiedeva chi fosse di mazzo, frase concepita per la scopa e poi assimilata dai briscolari).
N.d.a.
la briscola, come il King portò buone nuove per questo giocatore, che leccò a lungo le chiappe al suo professsore di "Omosesualità" ( se non erro quello era l'esame in ballo che ovviamente superò a pieni voti)


-Si unirono altri importanti personaggi e poichè il giovedì era sempre folto di gente, e a quei tempi si alternavano partite di Lupus a partite di briscola. Il primo giocatore introdotto fu Maurizio, compagno di corso del Furia, che subito si delineò per le sue abilità e per la sua chiamata preferita (taante briscole, tra cui le vestite ma senza asso e tre). Più tardi, anche il Duca, schierò al tavolo della briscola un grande campione: Nicola.
N.d.A.
le regole che tutti noi conosciamo ed abbiamo visto ufficializzate sul blog, sono state oggetto di lunghe discussioni, di circa 10 secondi l'una.


- La briscola divenne l'unico gioco del giovedì (interrotta soltanto dalla minzione collettiva) e si iniziarono ad inserire i primi nomi riconosciuti internazionalmente ( il TdG è una nazione in quanto è un luogo definito che contiene un popolo etnicamente omogeneo) che Maurizio sta riassumendo nella sua rubrica del Lunedì e le prime battute sul fatto che il socio indossasse la scritta in fronte.



- Ad identificare quanto la briscola fosse pregnante al TdG, venne creato Il Kit della briscola chiamata, esso conteneva: Manuale d'istruzioni, Cappellino del chiamante con velcro in modo che non si chiedesse più chi ha chiamato), carte adesibili al cappellino ( in modo che non si chiedesse più cosa fosse stato chiamato), Il statuo del liberthò (figura mitologica con la faccia della Lilla Shumi, e una mazza prepotente, che con il due di picche indicava chi fosse di mazzo), badje dei campioni ( questi diedero il via al nome Briscola dei campioni), la Palla di letame con mani ( indicatrice del socio) e un piccolo kit per le riparazioni.
N.d.A.
Elena, portò una sua foto da applicare al badje che rimase per sempre ad ammuffire nella scatola.




-Presto il kit venne incrementato, con l'aggiunta del kazoo ( suonato dal socio quando si rivelava e sostenuto dalle abili mani della palla di letame) e del campanellino del chiamante ( che utilizzava anzichè bussare)
N.d.A. Il campanellino veniva utilizzato dal Riccio per dare fastidio .





- La società della briscola, continuò a lungo e i giocatori orami affiatati avrebbero potuto concludere una partita vedendo come andava la prima mano. Ecco che quindi si iniziarono a regalare i carichi in prima, rendendo il gioco pazzo.




- Si iniziò a perdere l'uso del Kit ( che comunque fu utilizzato a sufficienza da ropere il statuo e la scatola, sostituita abilmente da uno scatolone gigante che ancora si trova al boccale) e si iniziarono a perdere alcune tradizioni, quali la chiamata pazza che salutava solitamente l'ultima partita.


-La prima distrazione furono le freccete, che comunqe non presero troppo piede, e si spensero nel nulla.


- Venne creato il blog ( sul quale oggi scriviamo ), e si iniziarono ad affiancare alcuni altri giocatori provenineti da luoghi più disparati, tanto che più di una volta si riuscì a fare il doppio tavolo e spesso si era costretti a giocare con 2 o 3 morti.



-L'arrivo sporadico di Alan, segnò un nuovo giocatore, che si stabilì sempre più frequentementye al TdG.




- La seconda distrazione, fu più intensa e apparì all'inizio di quest'estate: Il calcetto. Questo strumento prese molto piede all'inizio ma poi, con l'arrivo del freddo, soltanto raramente qualcuno si alza per fare una partita.




-Ripresa la briscola, il Blog iniziò a prendere davvero forza ed oggi riceve parecchie note alla settimana.



- La prossima nota la lascio per giovedì , dove un'altra serie di partite attende.





7 commenti:

Moriambar ha detto...

Devo ammettere che il passaggio dal giovedi' alla monotematicità briscolara mi è molto molto molto dispiaciuto, nonostante il divertimento della briscola.

ps: marcello ma come cazzo fai a scrivere D'apprima nettamente cannato (o BADJE se preferisci) e poi scrivere giusto kazoo?

Michel ha detto...

è una tecnica militare del burundi

Moriambar ha detto...

ahhh, SDA SGABANDOO!

Michel ha detto...

non fare vincenzo gasoliio, non ci crederà nessuno!

Il Duca ha detto...

In effetti il post mi sembra scritto in un italiano incerto... :)
Forse il parlare troppo inglese e lo studio del tedesco hanno creato qualche problemino al nostro vecchio membro A.S.P.E.M.

Moriambar ha detto...

PII PII PII PII

Michel ha detto...

Azienda SPazzautua E Monnezza!!!


in verità non ricontrollo mai la scrittura e sbaglio a schiaccire i tasti, inoltre la mia tastiera è del mille e trecennto avanti cristo, quindi per premere un tasto occorre usare perlomeno una forza pari a 800 N...