Paolo
Il primo ricordo della
Briscola (con la maiuscola, ovviamente la chiamata) non è specifico,
non ricordo il momento esatto della folgorazione.
Credo sia stato quasi come
andare a scuola, nel senso che ho il ricordo di vere e proprie
lezioni pomeridiane al bar il Portichetto, dove da alunni interessati
si seguivano le “lezioni” del maestro Capitan Briscola.
Tutto questo insegnamento è
stato trasportato anche all'Oratorio dove giornate intere, estive o
invernali che fossero, passavano a riempire fogli interi di punteggi
di decine di mani di gioco.
Ho il ricordo di alcune
partite con una specie di pubblico anche, quasi come fosse un rito
pagano assistere all'uso di neuroni dei giocatori per capire quale
fosse la carta migliore da mettere sul tavolo in funzione della
posizione di mano, se si fosse il chiamante, il socio oppure uno dei
tre contro la coppia.
Ci si è marchiati con la
briscola, sembra quasi una congregazione massonica. Diciamo che ci
distingue dalla massa degli “eretici” in maniera evidente;
diciamo che il giocatore si pone, diversamente da chi non gioca, la
domanda specifica sul come ci si possa veramente sentire nella mente
di qualcun altro.
Questo gioco ha evidentemente
un fattore psicologico in sé.
Sono un giocatore che ha
vissuto due fasi... quella iniziale dove non mi fidavo di nessuno,
nemmeno di me stesso evidentemente, e finivo spesso col regalare
carichi a destra e a manca nelle ultime mani di ogni partita. Timido
direi come giocatore, forse tipico dei principianti o forse tipico
mio...
La fase della “maturazione”,
che definirei non ancora finita, ha cambiato completamente il modo di
approcciare le singole partite; ora mi definirei quasi arrogante e
provocatore... se mi capita, per stuzzicare gli altri, un bel carico
sul tavolo al primo colpo non me lo lascio scappare.
Sono cambiato, ma in costanza
con gli inizi, direi che gioco bello sicuro solo con carte
appropriate... altrimenti tendo sempre ad andare dove porta la
corrente della partita, affidandomi all'istinto più che altro.
Dicono
di lui
- Storico
giocatore che recentemente si è riaffacciato al tavolo dei campioni.
Ideale come socio per riuscire a giocare indossando una maschera
impenetrabile a metà fra la sfinge e la statua di sale. Non si
riesce mai a capire se è il socio oppure no. I cattivi dicono che a
volte non lo sappia nemmeno lui. Scherzi a parte, il suo è stato un
rientrato apprezzato da tutti per la serenità che mette al tavolo.
Inoltre quando il Duca obbliga gli altri a mettere sul canale tv
della musica (Evergreen sa la Madonna) che piace solo a lui e ad
Andrea (pena una scarica di loffe degne di Chernobyl), è l’unico
in grado di dire titolo della canzone, nome della band e anno di
composizione.
- L'ultimo
innesto nel gruppo dei campioni deve ancora esprimere tutte le sue
potenzialità, ma ha già mostrato grandi abilità di lettura del
gioco e coraggio nel chiamare.
- la
sorpresa: da poco presenza fissa alle serate di briscola è un
giocatore equilibrato. Difficilmente protagonista di giocate
memorabili è un ottimo alleato su cui contare.
- dopo
alcuni anni di assenza ritorna con il solito piglio sul tavolo da
gioco..la tranquillità fatta persona..TRANQUILLANTE
- compagno
di mille battaglie e mille mani di briscola chiamata dopo una lunga
parentesi in altri lidi è entrato di diritto nel ristretto novero
dei Campioni. In passato giocatore troppo timido e conservativo in
questa versione 2.0 invece è capace di chiamate rischiose e di
giocate spettacolari. Un grande acquisto sotto tutti i punti di
vista. TEMPLETON PECK
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